“The doors of perception_Le porte della percezione” di Simone Bertugno
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LE PORTE DELLA PERCEZIONE
DI SIMONE BERTUGNO
A cura di / Curated by
HELIA HAMEDANI
Con i contributi critici di Claudio Libero Pisano e Mike Watson
HELIA HAMEDANI
“CIÒ CHE NOI ALTRI VEDIAMO SOLO SOTTO L’INFLUENZA DELLA MESCALINA L’ARTISTA È CONGENITAMENTE ATTREZZATO A VEDERE SEMPRE.
LA SUA PERCEZIONE NON È UN LIMITE A CIÒ CHE È BIOLOGICAMENTE O SOCIALMENTE UTILE.”Aldous Huxley, The doors of perception
“La mostra di Simone Bertugno è intitolata come il libro di Huxley.
Entrambi parlano di stati psichedelici complessi della percezione.
La mostra è composta da tre stanze, tre porte, tre mondi percettivi
possibili ed immaginari dell’artista”.
“Bisogna abbassare lo sguardo per sentire, toccare, per avvicinarsi ai fenomeni,per poter percepire un’altro vedere. Quello che comprende un
insetto, per esempio, in un’altra dimensione infilandosi tra l’erba. La
percezione è orizzontale, è animale”.
CHE LA FESTA COMINCI
CLAUDIO LIBERO PISANO
“La libertà ha dei limiti? La risposta è un no secco quando si guardano
le opere di Simone Bertugno. L’artista ha fatto della libertà, intesa
come assoluta mancanza di freni inibitori, un principio vincolante.
Ha deliberatamente deciso di abbattere muri e lasciare che le sue
opere seguano un loro percorso, senza frontiere né confini. Le sue
composizioni minuziose e perfette hanno vita propria : flauti in
ceramica, che sembrano soggetti animati e suonano da soli, scene
primordiali dove il caos sovrasta ogni cosa. Il sotto e il sopra del
pianeta raccontati come un universo visionario e autosufficiente
dove regnano piante rigogliose ma inesistenti e vagamente sinistre,
animali che si accoppiano e, nel marasma generale, figure mitologiche
si aggirano nello spazio”.
“L’eccesso è una poetica poco moderna, in tempi di svuotamenti e
rese concettuali. L’artista senza indugi si libera polemicamente di
un’idea troppo progettuale e rimanda tutto alla capacità delle sue
composizioni di parlare, urlare e farsi beffa dei luoghi comuni. In un
circo dove le maestranze presentano i loro numeri tutti contemporaneamente,
Bertugno invita tutti a godersi lo spettacolo”.
RIFLESSIONI SULLA PERCEZIONE UMANA NEI LAVORI DI SIMONE BERTUGNO
MIKE WATSON
“In una stanza adiacente a quella della scena delle scimmie, un
insieme di flauti in ceramica policroma forma una installazione
sonora dal titolo Risonanza. Le loro forme, modellate come piante, che
in alcuni punti ricordano tendini carnosi umani o animali, evocano
assieme alla traccia sonora che li accompagna, una primitiva
urgenza di creare, ma soprattutto di trovare un senso all’Universo.
Anche se quello che non è chiaro è in quale misura si tratta di un
senso dato a o ricevuto dall’Universo.
Come trasmittenti che emettono il ronzio primordiale dello spazio,
i flauti di Bertugno incantano lo spettatore, mostrando le nostre
esistenze come ricettori di segnali radio che ci spingono a compiere
atti di creazione o distruzione. Da qualche parte nell’Universo
esiste una follia primordiale dalla quale attingiamo, ma che al tempo
stesso attinge in noi”.
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Articoli :
http://www.artribune.com/2014/11/ceramica-e-flauti-simone-bertugno-a-roma/
http://www.artnoise.it/attraverso-le-porte-della-percezione-un-dialogo-con-claudio-libero-pisano/
http://www.repubblica.it/speciali/arte/gallerie/2014/11/12/foto/mostra_simone_bertugno-100355908/#3
http://dailystorm.it/2014/11/12/le-porte-della-percezione-si-aprono-per-le-sculture-di-simone-bertugno/
http://www.wheresart.net/index.php/172-simone-bertugno-the-doors-of-perception
http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=144759
http://roma.repubblica.it/cronaca/2014/11/28/news/musica_e_arte_l_improvvisazione_a_interno_14-101648970/
http://www.romatoday.it/eventi/mostre/interno-14-the-doors-of-perception.html
http://www.artit.it/m/?5530-mostre-roma
http://www.frequency.com/video/doors-of-perception-di-simone-bertugno/203219265?cid=5-3710
http://www.merzbau.it/home.php
OPENING / BEHIND THE SCENES