Zoion

Zoion, 2012
Ceramica, acciaio, vetro, cavi audio e elettrici, 12 casse audio mono, 24 neon I Ceramic, steel, glass, audio & electric cables, 12 audio speakers mono, 24 neons lights, hardware & software, sound & midi programming, Arduino. Dim. variable.

Zoion is a work by Simone Bertugno, in collaboration with Cristiano Cesolari.

Zoion (ζῷον, translated from the Greek, living), is a multimedia installation, a series of sculptures in steel, glass and a “bestiary” in polychrome ceramic. Through the interaction between sound, light and movement of the observer in the space, Zoion aims to talk about the condition of being and living in the world, of otherness and our ability or inability to understand the other, in an ironic point of view, emotional and universal, in a continuous change of sound atmosphere through a loop audio lasting 30 minutes, which is repeated endlessly.

Zoion è un opera di Simone Bertugno realizzata in collaborazione con Cristiano Cesolari.

Zoion (ζῷον, trad. vivente ) è un installazione multimedia, una serie di sculture in acciaio, vetro e un “bestiario” in ceramica policroma che attraverso l’interazione tra suono, luci e il movimento nello spazio dell’osservatore, vuole parlare della condizione del vivente e dell’esserci nel mondo, dell’alterità e della nostra capacità o incapacità di comprendere l’altro da se, da un punto di vista ironico, emozionale e universale, utilizzando dei continui cambi di registri sonori e di atmosfera attraverso un loop audio della durata di 30 minuti circa, che si ripete all’infinito, creando continue sorprese sensoriali all’osservatore, veicolando senso e significati.

L’installazione è dotata di 12 altoparlanti audio mono, ad ogni scultura corrisponde un altoparlante, che utilizza il vuoto degli elementi in ceramica come casse di risonanza. Questo da all’installazione una sonorità particolare, rendendolo il più vicino possibile ad un emissione sonora naturale alterando comunque le proprietà acustiche dell’ emissione audio, creando una sonorità unica.

Le sculture possono essere disposte nello spazio ad una distanza massima di 2 metri l’una dall’altra e si possono adattare a differenti ambienti, secondo molteplici disposizioni geometriche nello spazio così da creare nuove possibilità di spazializzazione sonora, aumentandone il potenziale emozionale, ma anche adattandosi allo spazio ospitante.

Zoion è, propriamente, un coro di 12 voci. Questo coro alterna successivi cambi di registro utilizzando i versi degli animali rappresentati, respiri, dialoghi incomprensibili e comprensibili e con degli interventi propriamente musicali (a cappella) o con l’ausilio di sonorità elettroniche, in cui un linguaggio volutamente pop che fa da elemento amplificatore o distensivo della tensione emotiva creata precedentemente, per poi proporre nuove immagini, sia sonore che visive, in un continuo dialogo emotivo.

Il suono è sempre in sincronismo con le luci che si accendono e si spengono quando c’è un evento sonoro.

Ogni scultura ha 2 neon che si accendono quando il personaggio del coro emette un suono, creando una geometria luminosa variabile, che sottolinea la spazialità e suggerisce all’osservatore il movimento o la staticità, in funzione della sua soggettività, della ricezione emotiva e del suo coinvolgimento e partecipazione attiva o passiva dell’opera.

Zoion vive in un ambiente buio, 6 lampade di wood sono sempre accese per consentire l’orientamento dell’osservatore nei brevi momenti di buio totale che fanno da pause tra una serie di eventi avvenuti e gli altri a venire.

Una rete di cavi di colore rosso (elettrici e audio) collega le sculture l’una all’altra creando in alto, sulla testa del pubblico, una sorta di fitta rete neuronale, o una rete venosa. Questa è una scelta estetica precisa che vuole rendere, al di la della sua funzione tecnica, manifesta l’interconnessione di ogni singolo essere sul nostro pianeta e mette a fuoco l’esiguità delle differenze, rivelate per altro dalla genetica ( 98,5 % di geni in comune tra uomo e primati, 90% il gatto, etc etc ), al di la delle possibili implicazioni spirituali (da dimostrare) o speciste, di superiorità tra le specie.

Gli elementi tecnologici dell’installazione sono tutti volutamente a vista, rendendoli parte dell’”organismo” complesso che costituisce Zoion e legando ogni elemento dell’opera all’altro. Questa organicità virtuale è parte integrante dell’opera e dei suoi significati. Il “motore” dell’opera è hardware (2 computer, arduino) e software (pro tools, scope, VVVV). Zoion vuole essere un opera d’arte totale, filosofica, in cui differenti linguaggi e discipline si integrano attraverso la tecnologia, per creare un unicum organico, portatore di significati che si prestano a molteplici livelli di lettura, sul nostro esserci al mondo.

Scheda tecnica:

12 sculture in ceramica policroma, 24 neon 13 watt, 36 moduli in acciaio assemblati, 24 ripiani in vetro, 12 casse audio mono, tre amplificatori 4 + 1, 1 km di cavo elettrico e audio, 2 computer, 2 monitor, un arduino e 3 realy shield, una scheda audio digi 03, un convertitore digitale – analogico, i software Pro tools le 8, Scope home, e VVVV, 12 rélé, un gruppo di continuità.